Dentisti, Veterinari e Medici: Rifiuti

Dentisti, Veterinari e Medici: State Giocando alla Roulette Russa con i Rifiuti?

September 12, 20254 min read

Immaginate questa scena:
Uno studio dentistico elegante, macchinari all’avanguardia, pazienti soddisfatti. Poi arriva la signora delle pulizie, prende un sacco di rifiuti infetti e lo butta come se fosse spazzatura domestica.
O ancora: un veterinario consegna i formulari dei rifiuti al commercialista, convinto che basti “mettere due firme” per essere a posto.

Sapete cosa avete appena fatto?
Avete messo la pistola carica sulla vostra scrivania, sperando che non parta il colpo.


Il problema che nessuno vi dice

I rifiuti prodotti in uno studio medico non sono spazzatura comune.
Parliamo di aghi, farmaci scaduti, contenitori contaminati, disinfettanti, materiali taglienti, liquidi potenzialmente infetti.
Ogni grammo di questi rifiuti è regolato dal
D.Lgs. 152/2006, aggiornato dal DL 116/2025, e sottoposto al sistema di tracciabilità digitale RENTRI previsto dal D.Lgs. 59/2023.

In parole semplici:

  • Ogni rifiuto deve avere un codice preciso (CER).

  • Ogni movimento deve essere registrato e tracciato.

  • Ogni omissione è un reato penale o un danno amministrativo che può distruggere la vostra carriera.

Eppure, molti professionisti continuano a comportarsi come se la gestione rifiuti fosse un dettaglio.


“Ma tanto ci pensa la signora delle pulizie…”

Ecco il punto: la signora delle pulizie non sa nulla di RENTRI, registri cronologici, formulari digitali, MUD, responsabilità penali.
Non è il suo lavoro.
E se pensa di “aiutarvi” smaltendo i vostri rifiuti speciali, in realtà vi sta scavando una fossa.

Il commercialista? Ancora peggio.
È bravissimo con i bilanci, ma non ha idea di cosa significhi movimentare correttamente un flacone di disinfettante contaminato.

La verità è semplice e crudele:

Quando delegate la gestione dei rifiuti a chi non è un tecnico ambientale, state firmando una condanna che vi esploderà in faccia al primo controllo.


Le conseguenze reali (non teoriche)

Vediamo i rischi concreti. Non parliamo di ipotesi, ma di quello che succede davvero:

  1. Sanzioni da migliaia di euro

    • Mancata tenuta del registro? 2.000 – 20.000 € di multa.

    • Errata classificazione? Da 15.000 € in su.

  2. Procedimenti penali

    • Se i vostri rifiuti finiscono in discarica come indifferenziato, la responsabilità ricade su di voi.

    • Le pene? Dalla sospensione fino alla reclusione.

  3. Chiusura dello studio

    • In caso di violazioni gravi, l’autorità sanitaria può disporre la sospensione dell’attività.

    • Significa azzerare il vostro lavoro, perdere pazienti, reputazione, e reddito.

  4. Impatto reputazionale devastante

    • Nessun paziente vuole farsi curare da un dentista che appare sui giornali per “smaltimento illegale di rifiuti sanitari”.

    • Nessun cliente vuole portare il proprio animale da un veterinario accusato di abbandono ambientale.


Non è un problema di soldi. È un problema di consapevolezza.

Molti professionisti pensano:
“Ma cosa vuoi che sia… i rifiuti sono una parte minuscola della mia attività.”

Errore fatale.
La gestione dei rifiuti non è un dettaglio burocratico: è una
linea di confine tra il lavoro regolare e l’illegalità.

E ricordate: l’ignoranza non vi salva.
Dire “non lo sapevo” davanti a un ispettore dell’ARPA non vi evita né multa né processo.


DL 116/2025 + D.Lgs. 59/2023: il mix esplosivo

Per rendere le cose ancora più “interessanti”:

  • Il DL 116/2025 ha reso più stringenti le responsabilità dirette di chi produce rifiuti. Non importa quanto siete piccoli: siete responsabili fino al conferimento finale.

  • Il D.Lgs. 59/2023 ha introdotto il RENTRI, il sistema digitale di tracciabilità. Significa che ogni dato è registrato online, a disposizione degli organi di controllo.

Tradotto: non esistono più scappatoie.
Non potete “chiudere un occhio”, non potete “far finta di niente”.
Tutto è visibile. Tutto è tracciato. Tutto è responsabilità vostra.


Il paradosso del professionista “intelligente”

Ecco cosa vedo ogni giorno:

  • Studi dentistici con tecnologie da centinaia di migliaia di euro.

  • Veterinari con macchinari diagnostici avanzati.

  • Chirurghi con strumentazioni di ultima generazione.

Eppure, quando si tratta di gestire i rifiuti, risparmiano delegando a persone senza competenze.

Domanda:
Ha senso rischiare la carriera per non voler investire in un servizio professionale di gestione ambientale?


L’unica strada: affidarvi a chi conosce la materia

Questa non è una battaglia che potete combattere da soli.
La gestione dei rifiuti richiede:

  • conoscenza normativa,

  • procedure chiare,

  • tracciabilità digitale,

  • audit periodici.

È per questo che ho creato RENTRI Facile Rifiuti: un servizio pensato proprio per dentisti, veterinari, medici e piccoli professionisti.
Un sistema che vi solleva dalla burocrazia, vi mette al sicuro da errori fatali e vi permette di continuare a fare quello che sapete fare meglio: curare i vostri pazienti.


La scelta è brutale (ma chiara)

Avete due possibilità davanti a voi:

  1. Continuare a delegare alla signora delle pulizie o al commercialista.

    • Risultato: vivete con la spada di Damocle sopra la testa, sperando che i controlli non arrivino mai.

  2. Prenotare una consulenza e mettere in regola, una volta per tutte, la gestione dei vostri rifiuti.

    • Risultato: sonno tranquillo, zero rischi, attività protetta.


La verità finale

Non c’è via di mezzo.
Il sistema è chiaro, le regole sono scritte, i controlli sono sempre più frequenti.
Se non fate nulla, non è una questione di
se vi beccheranno… è solo questione di quando.

E quando succederà, ricordate queste parole: avrete perso tutto non perché non sapevate, ma perché avete scelto di ignorare.


Cosa fare?

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Non aspettate il giorno in cui l’ASL o l’ARPA bussa alla vostra porta.
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A presto

Samuele Barrili
Esperto Internazionale di Gestione Rifiuti

Samuele "Sam" Barrili
Sono conosciuto come il punto di riferimento per chi aiuta le aziende di gestione dei rifiuti a implementare strategie di crescita.

Ho iniziato il mio percorso in questo campo nel 2009, quando ho conseguito la laurea in Chimica Tossicologica e sono entrato a far parte di un'azienda di trattamento delle acque reflue per svilupparne il mercato.

Da allora, ho aiutato decine di aziende di gestione dei rifiuti in America e in Europa ad aumentare i loro profitti annuali di oltre 25 milioni di dollari grazie al mio metodo SAM.

Samuele Barrili

Samuele "Sam" Barrili Sono conosciuto come il punto di riferimento per chi aiuta le aziende di gestione dei rifiuti a implementare strategie di crescita. Ho iniziato il mio percorso in questo campo nel 2009, quando ho conseguito la laurea in Chimica Tossicologica e sono entrato a far parte di un'azienda di trattamento delle acque reflue per svilupparne il mercato. Da allora, ho aiutato decine di aziende di gestione dei rifiuti in America e in Europa ad aumentare i loro profitti annuali di oltre 25 milioni di dollari grazie al mio metodo SAM.

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